Giorgia Meloni entra ad Atreju con lo stesso passo di chi sa che sta per cambiare la partita. Il pubblico applaude, ma non è un applauso normale: è un misto di attesa, sospetto, adrenalina. Tutti pensano che farà il solito discorso… poi accade l’imprevedibile. Meloni si ferma, guarda la platea e pronuncia un nome che nessuno si aspettava: Silvia Albano. Silenzio totale. Qualcuno spalanca gli occhi. Qualcun altro sussurra: “No… non ci credo.” La Premier continua con una calma glaciale: «Ci sono decisioni difficili… e poi ci sono quelle necessarie. Questa non piacerà a molti, ma è giusta.» Non spiega altro. Non chiarisce. Non conferma. Non smentisce. Lascia solo una frase sospesa nell’aria come una miccia accesa: «La verità non può più restare nelle stanze chiuse.» E mentre la platea esplode in domande, incredulità e teorie, una domanda brucia ovunque — in studio, nei corridoi, sui social: Meloni ha appena lanciato un messaggio… o una minaccia velata?